
Qui in cucina le febbre sale di nuovo. Mancano pochi giorni ai referendum del 12 e 13 giugno. Quattro quesiti per tutta Italia, nove per i milanesi.
Come potrete forse immaginare, noi siamo molto favorevoli alle energie alternative, ad un modello di sviluppo ecosostenibile, che si possa aqttuare a partire da subito e nei prossimi anni, con possibilità di creazione di posti di lavoro e prospettive interessanti nel rispetto dell'ambiente e del territorio. L'energia nucleare è più una questione di interessi economici e di potere. Le centrali che dovessere sorgere non si sa bene dove nel nostro paese (anche se una mappa ci sarebbe e molti sindaci, ad esempio in Veneto e Piemonte,sembra non le vogliano nel loro territorio), sarebbero in qualche modo costuite con criteri obsoleti e in grado di produrre energia fra parecchio tempo. Anni duranti i quali tante cose possono cambiare.
Insomma non siamo dei tecnici ma crediamo che si possa fare meglio e si possa risparmiare e rispettare il nostro amato mondo.
Mondo che è fatto anche d'acqua, bene comune, prezioso, certo non una merce sulla quale speculare e creare logiche di mercato. Si possono eliminare sprechi e fare andare bene le cose. E tante aziende municipalizzate sono in attivo e gesticono l'acqua al meglio.
In ultimo qui in cucina siamo molto sensibili alla legalità e alle democrazia. Ci piacciono le riforme per il paese e non le leggi ad-personam. Quindi qui in cucina andremo tutti a votare. Chi in bici, chi a piedi, chi domenica o lunedi. Andremo e voteremo sorridenti e fiduciosi 4 SI. Per la nostra acqua pubblica, contro il nucleare e contro il legittimo impedimento.
Poi aspetteremo sperando che si raggiunga il quorum.
Inganneremo l'attesa come al solito in cucina.
Chi si farà una tisana calmante, chi sgranocchierà biscotti a forma di sole, chi berrà acqua a garganella per depurarsi dai cattivi presagi, chi cucinerà. Pasta al pomodoro fresco e basilico, pomodori ripieni di tonno, insalate miste con rapanelli, pere, grana e speck. Ci raggiorniamo per le ricette e incrociamo le dita.
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