RICETTE PER COLAZIONE, PER UNA SERA, PER LA GRANDE OCCASIONE.PER DIMAGRIRE O INGRASSARE. PER ASSAGGIARE CULTURE DIVERSE,RIELABORATE DA NOI, CUOCHI PER UNA VOLTA O PER TUTTI I GIORNI. PER AMORE, PER AMICIZIA, PER NON PRENDERCI SUL SERIO E SOPRATUTTO CONDIVIDERE. UN BLOG DI STORIE, RICETTE, DI CIBO E DI-VINO.



La cucina psichedelica di Rodolfina La cucina psichedelica di Rodolfina La cucina psichedelica di Rodolfina La cucina psicedelica di Rodolfina


Due parole sul blog: la prima ricetta che abbiamo postato è quella dello zuppone (vedi post del 26 novembre 2009), che un amico ha definito "psichedelico", dopo una cena pantagruelica e poco sonno. L'inventrice dello zuppone è una fantasiosa "ragazza" che si fa chiamare Octopus, che lo prepara sopratutto in inverno, in numerose versioni. Di ricette riguardanti gli zupponi ne esistono infinite variazioni. C'è quello di Natale, di fine anno. La versione "tutti giorni", il tipo "valorizzo gli avanzi", quello della serie "frullo tutto così è più digeribile", il vellutato con pasta o riso o ancora il genere "questa volta vado di paprika dolce" e così via.
In generale lo zuppone rappresenta uno dei "nostri cavalli di battaglia" e corrisponde come concetto al mash up, ovvero mescolare cose, ingredienti, spezie, profumi, sapori e paesi. Un po' come mettere insieme persone, musiche, libri o suggestioni diverse. Tutte cose che ci piace combinare, sperimentare e mescolare insieme, in questa nostra colorata, non convenzionale e psichedelica cucina. La cucina di Rodolfina, maga un po ' strana e cuoca sopraffina.Siete tutti invitati, la cucina è sempre aperta! Quindi aspettiamo le vostre ricette, le vostre storie e tanti commenti!!

La prima immagine del blog è di Norman Zoia, poeta performer e si intitola "Vissi d'orto vissi di more" .





Montaggio creato Bloggif

mercoledì 24 novembre 2010




L'antefatto
L'ultima volta abbiamo parlato di tisane. Oggi parliamo di dessert o petit dejeuner!!!
Quindi si va di gaufres. Delizia assolutamente non light ma, abbiamo bisogno di tirarci su e una volta ogni tanto possiamo anche sgarrare, cosa ne dite?
Noi pensiamo, come sempre, che certe "delizie" facciano bene anche all'anima anche se meno al colesterolo "cattivo"...
Et bien, ecco la ricetta, direttamente da Larousse Cusine, in video. Cosa volere di più? Abbiamo selezionato questo video perchè ci sembra spieghi molto bene il procedimento.
Gli ingredienti sono indicati nel video ma li riepiloghiamo qui sotto per vostra comodità.
Così, per le prossime domeniche piovose, magari con una traccia di Mingus o Art Blakey in sottofondo, in compagnia dei soliti amici fedeli, zoccolo duro della cucina e dei piaceri, possiamo prepararci a gustare questa raffinata merenda o colazione o addirittura fine pasto (in questo caso rigorosamente leggero, tipo insalatona o passato di verdura, per mettere a tacere i sensi di colpa)e sorridere alla vita.
Guarnite con panna montata e fragole, con cioccolato fondente fatto sciogliere a bagno maria e panna o con marmellata. Potete anche usare lo sciroppo d'acero e le banane come guarnizione. A vostro gusto. Sotto il video trovate anche il riepilogo della ricetta in italiano.
E se non avete la padella apposita per le gaufres, fatevi degli ottimi pancakes con la stessa preparazione che vanno benissimo! Le guarnizioni proposte si sposano benissimo anche con i soliti ma fantatsici pancakes.
Beh, bon appetit! E alla prossima.
E visto che si avvicina il Natale, cominciamo anche a pregustare, tutte le succulente preparazioni che ci attendono.

Ingredienti
Per 500 gr di pasta " à choux" (per gauffres e bignè)
250 g di farina
3 uova
75 gr di burro fuso e un po' di burro per la cottura
40 cl di latte
1/2 sachettino di lievito
1 pizzico di sale
25 gr di zucchero
la padella per le gaufres (gaufrier o biscottiera elettrica)

Preparazione
1. Mettete nella terrina la farina e incorporate le uova.
2. Aggiungete il burro fuso e il latte e mescolate bene in modo da ottenere un composto omogeneo
3. Aggiungete il lievito, il sale, poi lo zucchero. Mescolate ancora in modo da ottenere una specie di crema compatta e morbida.
4. fate riposare nel frigorifero.
Poi procedete alla cottura, nell'apposita padella che si chiude, con le scanalature, precedentemenete imburrata e posta sul fuoco a riscaldare, mettendo un'abbondante mestolata del composto,fino a riempire tutte le scanalature. Una volta cotta da un lato, girate la padella e proseguite.
Esistono delle comodissime versioni elettriche, ovvero gaufrier, o biscottiere, per cuocere le gaufres ma se ne può fare anche a meno. La padella è necessaria. E' una specie di bistecchiera, con le tipiche scanalature, che si chiude e che quindi permette alla gaufre di cuocersi da ambo le parti.

Qui il link per maggiori info sul sito Larousse Cucina
http://cuisine.larousse.fr/

qui il link per avere idea della gaufrier
http://www.twenga.it/ (digitate biscottiera elettrica e vedrete l'immagine di un tipo tra i tanti)

giovedì 28 ottobre 2010

L'antefatto, la ricetta "salutare" e i consigli...mah si beviamoci una tisana!

Gli infusi: grandi alleati. Per una volta parliamo di bevande. In questo senso gli infusi (per esempoio al finoccio e anche alla melissa) , offrono un invitante momento di relax, digestivo, aromatico e anche rilassante. In commercio ci sono numerosissimi tipi e marche di tisane. Gli "esperti" consigliano i prodotti da erboristeria indicandoli come prodotti di maggiore qualità.
I primi freddi arrivano insieme ad umidità e maltempo. Una tazza bollente profumata che favorisca un sonno ristoratore o ci aiuti a fare una colazione leggera o appunto ci aiuti nella digestione ci sembra un bel modo di predersi cura di stessi. Gli infusi richiamano naturalmente l'uso del miele o dello zucchero di canna, che possono aggiungere un tocco di sapore diverso, ancora più piacevole. Decotti e bevande in infusione come alternativa a the e caffè, perchè no. Finocchio o melissa e camomilla che abbiamo citato, anche menta: un bell'infuso di foglie di menta o allo zenzero, possono accompagnare un pasto anche particolarmente saporito e piccante. E se il the verde, dicono abbia proprietà antiosssidanti, ci sono piante che possono aiutarci a regolare varie funzioni dell'organismo, a disintossicarci e depurarci.Per una volta concediamoci di fare i bravi i ragazzi e immergergerci nell'idea di un benessere più salutare.Quindi ecco qui, un profumato bagno rilassante e aromatico e una fumante tisana o infuso che sia ( potete veramente scegliere tra mille vaianti, che meglio si accordano con le vostre esigenze) e via, pronti per una nuova giornata o un fantastico sonno che tutto guarisce, nel tepore del nostro comodo letto.
A presto! Con rinnovatre energie e nuove ... ricette!
State con noi e aspettiamo i vostri suggerimenti.

giovedì 30 settembre 2010

La cucina della fretta ovvero risotto ai porri e pancetta affumicata

L'antefatto:

L'abbiamo chiamata la cucina della fretta.Ma, intendiamoci, in senso positivo. Preparare un piatto gustoso, veloce e saporito, improvvisando in cucina per gli amici affamati. Un piatto a sorpresa con un buon bichiere di vino e molte chiacchiere. Una cena al volo, con un piatto unico, dopo un pomeriggio festivo di musica e relax. Una cena imprevista con gli ingredienti trovati in dispensa e in frigorifero. Un piatto unico, completo di tutto.

Ingredienti (per circa 6 perone)

riso bianco
2-3 porri finemente tritati
olio di oliva extravergine
1 noce di burro per mantecare
brodo liofilizzato (tipo "natural brodo" o simili, senza glutammato)in un litro circa di acqua bollente
parmigliano
pancetta affumicata (circa 2 etti) finemente tritata

Preparazione
Mettete a dorare e stufare i porri tritati, in una padella, con olio d'oliva, aggiungendo dopo la doratura, un poco d'acqua calda. Dopo qualche minuto, aggiungete la pancetta, tagliata finemente. Cuocete per ancora qualche minuto. Versate il riso nella casseruola, fatelo tostare bene, quindi aggiungete il brodo, che avrete precedentemente preparato, con l'estratto liofilizzato e acqua bollente. Cuocete lentamente, continuando a mesolare e ad aggiungere il brodo se necessario, poco alla volta. Controllate se sia necessario, per il vostro gusto, aggiungere sale, dato che, sia la pancetta che il brodo conferiscono sapidità al piatto. Noi non lo abbiamo aggiunto.
A fine cottura, spegnete il fuoco, aggiungete la noce di burro e il parmigiano. Fate mantecare, mescolando delicatamente.
Essendo un piatto unico, potete terminare la cena con un'insalata di mele condita con olio e limone o una semplice insalata verde.
Che dire? Buon appetito e viva l'amicizia...

lunedì 13 settembre 2010

Halal Cassoulet

L'antefatto
La nostra cucina, ospita la cucina di Titli, Ovvero "Titli's busy kitchen" , che già in passato abbiamo segnalato per le molteplici ricette deli gustose, di tutte le nazionalità, molto spicy, molto ricche di spezie, di aromi e fragranze dal mondo... In questo caso, proponiamo con grande entusiamo la versione halal di Titli del cassoulet. Un omaggio quindi, al cassoulet, che due di noi amano e conoscono in modo particolare, essendo frequentatori fedeli di Francia.
Buona preparazione, buon appetito e buon divertimento!
Qui il link al sito di Titli, che trovate comunque anche sul nostro blog, tra i preferiti.
Sito web: http://titlisbusykitchen.com

La ricetta in video :

martedì 24 agosto 2010

Cheesecake alla banana


L'antefatto
La fotografia non rende merito alla torta.
Preparata in fretta, perchè non c'è mai tempo. Ah lo slow food che neraviglioso miraggio! Ma è la nostra meta più ambita. Una vita "lenta" ma intensa di sapori e di cose da assaporare..... Dunque questa è una delle tante varianti della torta.
Abbiamo voluto sperimetare l'accostamento del sapore dolce della banana con il formaggio philadelphia dal fondo vagamente acido, ammorbidito dalla ricotta. In questa ricetta non abbiamo messo zucchero ma, dipende da voi. Metterne un poco rende più delicato il sapore...e dona gradevolezza al palato. Senza zucchero il sapore è avvolto dal formaggio.. Scegliete voi. La nostra filosofia è provare..

Ingredienti
(per 4-6 persone)
1 confezione di biscotti Digestive
250 gr di formaggio philadelphia
gr 250 di ricotta di latte vaccino
4 banane
un pizzico di sale
zucchero (se lo volete circa 1 cucchiaino da caffè colmo)
50 gr di burro ammorbidito
una teglia con la cerniera apribile
un sacchetto da freezer con la chiusura
1 mattarello o 1 bicchiere robusto

Preparazione
Togliete dal frigorifero mezz'ora prima di cominciare la preparazione i formaggi e il burro in modo che siano morbidi da lavorare.
Mettete nel sacchetto da freezer i biscotti, chiudete bene il sacchetto e con il mattarello o con un bicchiere sbriciolate per bene i Digestive.
Trasferite i biscotti sbriciolati in una terrina, lavorateli ancora con le mani in modo da rendere il composto piuttosto uniforme.
In un'altra terrina mettete i formaggi, il sale, (lo zucchero) e cominciate a mescolare energicamente per unire bene gli ingredienti e far prendere aria al composto, rendendolo cremoso. Tornate ai biscotti, mettete nella terrina il burro un poco alla volta. Lavorate con le mani il composto in modo da ottenere una specie di crumble, una sorta di farina grossolana, spessa, nella quale il burro si sarà assobito.
Imburrate leggermenente la teglia da torta e versate il composto di biscotti, prememendo bene in modo da formare la base della torta. Prestate molta attenzione a questa fase perchè dovete pressare molto bene la base in modo da impedire che si sbricioli al momento del taglio.(esperienza diretta sul campo.. eh eh,credeteci) Finito di preparare la base, coprite con pellicola trasparente e ponete la teglia in frigorifero per almeno 3 ore.
Schiacciate una banana con la forchetta e rendetela cremosa, aggiungetela al composto di formaggio, tagliate 2 banane a pezzetti piccoli e aggiungete anch'essi al composto. Coprite con pellicola trasparente e mettete in frigorifero.
Trascorse 2 ore e mezza tirate fuori il composto di formaggio, poi mezz'ora dopo la base. Mettete il composto sulla base livellandolo bene con una spatola inumidita.
E rimettete in frigorifero per 1 ora. Trascorsa anche quest'ultima tirate fuori la torta e terminate con rondelle di banana come decorazione. Aprite le cerniere e ponetela su di un piatto, lasciandola sulla sua base.(è più semplice ma se siete abili con una spatola e molta pazienza potete trasferirla sul piatto eliminando la base della teglia.....)
Non servitela troppo fredda: è ottima fresca, se ne apprezza il sapore.
Alla prossima!

martedì 17 agosto 2010

Polpettine di carne in bianco

L'Antefatto
Le polpette che passione! Al sugo, in bianco, al forno, fritte, in umido, calde o fredde, per un ottimo pic-nic. Insomma diciamo che per celebrare la polpetta proponiamo una ricetta classica,in bianco, con la sola variante dell'aggiunta di qualche fogliolina di menta. Due parole sulla carne. Noi evitiamo la carne tritata già pronta per la vendita e preferiamo far tritare dal negoziante la polpa scelta, o il vitello, insieme a carne di maiale, prosciutto cotto, una fettina di mortazza. Quindi fate voi. Scegliete il mix di carne che preferite. Alcuni ci fanno aggiungere anche un pochino di salsiccia.
Quest'anno specialmente al Nord, l'estate è stata quantomeno strana: piovosa e freddina. Avremmo quasi postato una ricetta autunnale ma non ci arrendiamo: l'estate è ancora lunga e ci riserverà, speriamo delle gradite sorprese!

Ingredienti
Per la carne nella combinazione preferita, diciamo che, alla fine la quantità per fare un numero di polpette per circa 4-6 persone è di circa gr 500 tra carni varie, oltre ad un etto di cotto e una fetta di mortadella.
- 2 uova (o 3 se sono troppo piccole)
- prezzemolo q.b
- sale q.b-
- mezzo bicchiere di latte
- mollica di pane ammollata nel latte e strizzata (1 panino)
- qualche fogliolina di menta
- pepe q.b.
- 1 etto di parmigiano reggiano
- pane grattato q.b
- farina q.b.

Preparazione
Mettete in una terrina capiente il composto tritato di carne, prosciutto cotto, mortadella e aggiungete, le uova, il latte, il prezzemolo finemente tritato insieme alla menta.Lavorate bene con le mani. Aggiungete quindi la mollica di pane ben strizzata, il parmigiano e il pane grattuggiato, aggiustando il composto con altro latte o pane grattuggiato a seconda che risulti troppo secco o troppo molle. Deve risultare morbido e gli ingredienti ben amalgamati. Salate, pepate. Lasciate riposare per 1 ora in frigorifero.Trascorso il tempo, tirate fuori il composto e cominciate a preparare delle polpettine del diametro di circa 2-3 cm e infarinatele. Scaldate abbondante olio di semi di arachide in una capiente padella. Una volta in temperatura, friggete le polpettine un poco alla volta. Usate i soliti fogli di carta da cucina per assorbire l'olio in eccesso ma, come già saprete, se l'olio frigge alla giusta temperatura e nella giusta quantità, le polpette, alla fine saranno croccanti e poco unte.
Se avete intenzione di mangiarle calde o tiepide, sarebbe ottimo accampagnarle con riso bianco e pomodori, olio e basilico: un piatto unico che vi permette di non usare il pane. Si possono fare degli invitanti spiedini, usando gli appositi bastoncini di legno. Componete a fantasia con pomodorini, cetrioli, sottaceti, cipolline, carote, sedano e qualsiasi altra cosa vi venga in mente, Anche una mela, condita con vinaigrette o fatta andare in padella per qualche minuto con un filo d'olio. Se preferite mangiarle fredde, gli spiedini vanno benissimo. E il giorno seguente le polpette rimaste (se ce ne saranno...) avranno una marcia in più!!
Bon appetit!

venerdì 6 agosto 2010

Sting, Soul Cake.



Dedicata ad un amico, mancato oggi, senza il quale la vita non sarà più la stessa.
Con lui abbiamo condiviso gran parte delle nostre esperienze, anche in cucina, dato che gli piaceva cimentarsi. Ci ricordiamo molto bene le sue grigliate, dopo le gare di tiro con l'arco. Lui più sportivo, noi più mangioni. I barbecue estivi, sulla terrazza dell'Appennino Parmense, il giorno dopo aver fatto la conta delle stelle cadenti. Un cielo brillante e scuro che sembrava un planetario. Ci ricordiamo le tavolate in trattoria con la pasta al sugo di funghi e la torta fritta. E molto molto altro ancora. Essere cresciuti insieme. Aver condiviso passioni sociali e ideali. Musica.
Soul cake è un brano di Sting che parla di una piccola torta rotonda che tradizionalmente veniva offerta per le anime dei morti. Lo dedichiamo a lui, che ha intrapreso un altro viaggio. Cerchiamo di immaginarlo con la sua "uatts" che corre su strade, tra magnifici boschi alla ricerca di un fiume, di una vetta.
La torta delle anime, la soul cake, è un dolce di tradizione medioevale anglo-irlandese. Le torte, spesso chiamate ANIME, sono consegnate ai "soulers" , ovvero bambini che vanno porta a porta il giorno di Ognissanti cantando e dicendo preghiere per i defunti. Ogni torta mangiata rappresenterebbe un anima che viene liberata dal Purgatorio. Le torte sono di solito riempite con noce moscata, cannella,uvetta o ribes.
Questa è una traduzione del brano del brano di Sting Soul cake:

Anima, Anima, una torta dell’anima!
Io ti prego, Buona signora, una torta dell’anima!
Con mele, pere, susine, ciliege
Qualcosa di positivo per renderci tutti più allegri

Anima, Anima, una torta dell’anima!
Io ti prego, Buona signora, una torta dell’anima!
Uno per Peter, due per Paolo, e tre per colui che ha fatto a tutti noi.

Anima, Anima, una torta dell’anima!
Io ti prego, Buona signora, una torta dell’anima!
Con mele, pere, susine, ciliege
Qualcosa di positivo per renderci tutti più allegri

Dio benedica il capo famiglia e sua moglie anche
E tutti i bambini che crescono intorno a questo focolaio.
Il bestiame nella stalla ed il cane davanti la porta.
E tutti i ciacighli entro le vostre mura.
E ve ne auguriamo 10 volte tanto.

Anima, Anima, una torta dell’anima!
Io ti prego, Buona signora, una torta dell’anima!
Con mele, pere, susine, ciliege
Qualcosa di positivo per renderci tutti più allegri
Anima, Anima, una torta dell’anima!
Io ti prego, Buona signora, una torta dell’anima!
Uno per Peter, due per Paolo, e tre per colui che ha fatto a tutti noi.

Vai nello scantinato e guarda cosa trovi
Se i barili non sono vuoti siamo certi che sarete generosi
E speriamo che lo siate con le vostre mele e fragole
Poichè non ci rivedrete che tra un anno

Anima, Anima, una torta dell’anima!
Io ti prego, Buona signora, una torta dell’anima!
Con mele, pere, susine, ciliege
Qualcosa di positivo per renderci tutti più allegri
Anima, Anima, una torta dell’anima!
Io ti prego, Buona signora, una torta dell’anima!
Uno per Peter, due per Paolo, e tre per colui che ha fatto a tutti noi.

Ho una piccola tasca dove mettere un penny.
Se non hai un penny da dare, un penny sarà
Se non hai un penny da dare Dio ti benedirà
Anima, Anima, una torta dell’anima!
Io ti prego, Buona signora, una torta dell’anima!
Con mele, pere, susine, ciliege
Qualcosa di positivo per renderci tutti più allegri
Anima, Anima, una torta dell’anima!
Io ti prego, Buona signora, una torta dell’anima!
Uno per Peter, due per Paolo, e tre per colui che ha fatto a tutti noi.

Soul, Soul, a soul cake!
I pray thee, good missus, a soul cake!
One for Peter, two for Paul,
three for Him what made us all!
Soul Cake, soul cake, please good missus, a soul cake.
An apple, a pear, a plum, or a cherry, any good thing to make us all merry.
One for Peter, two for Paul, & three for Him who made us all.
............................

domenica 1 agosto 2010


(I fuochi del Redentore)

Antefatto

Il Redentore è la festa più sentita dai veneziani(oseremmo dire addirittura quasi di più che l'ultimo dell'anno)e si celebra il terzo sabato di luglio. Il momento più avvicente è lo spettacolo dei fuochi d'artificio del sabato notte che di solito dura circa quaranta minuti.
I veneziani assistono allo spettacolo dalle loro barche, addobbate con palloncini, festoni e luminarie. Già prima del tramonto le imbarcazioni cominciano ad affluire nel bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, che si riempie di luci e colori. Nelle barche, si canta si balla, naturalmente si mangia e si aspetta l'inizio dei fuochi. Anche in riva, sulle fondamenta,sulle terrazze, da Venezia al Lido, si allestiscono grandi tavolate. Ci si posiziona con sedie o altro per la visione dello spettacolo pirotecnico. Non mancano i bagni in laguna. Seguiti poi, alla fine dello spettacolo dei fuochi, dai bagni in mare, al Lido dove si aspetta l'alba, sulla spiaggia, tra una nuotata, ancora fette di anguria,cantate e vino a volontà.
Le origini della festa risalgono alla pestilenza che flagellò Venezia intorno al 1570. In quegli anni la peste decimò centinaia di migliaia di persone. Venne deciso di erigere una chiesa dedicata al Redentore, affinché un intervento divino facesse terminare la pestilenza. Troviamo notizia che il 13 luglio 1577 la peste fu formalmente dichiarata debellata e da allora Venezia festeggia la liberazione dalla peste di luglio con una celebrazione religiosa ed una festa popolare.
Nei giorni del Redentore viene costruito un ponte di barche che attraversa il Canale della Giudecca. Il ponte consente ai veneziani di accedere facilmente alla basilica del Redentore, dove i fedeli possono asssistere alle funzioni religiose. La più importante è la solenne Messa Votiva della domenica presieduta dal Patriarca di Venezia, dal sindaco e dalle autorità cittadine.
La Domenica ci sono poi le regate dei giovanissimi su pupparini a due remi, la regata su pupparini a due remi e la regata su gondole a due remi.
Noi c'eravamo, come tutti gli anni, perchè una di noi è veneziana e non si perderebbe per nessuna ragione al mondo questo evento.
E veniamo al MENU. Il menù tipico della festa del Redentore è Anatra col ripieno (anara col pien), pollo arrosto e Saor. E anguria. E vino.
Qui di seguito ecco la ricetta del saor (sarde in saor).
Il piatto va preparato se possibile un paio di giorni prima in modo che si insaporisca al fresco del frigo.

Ingredienti
circa mezzo chilo di sarde fresche
500-700 gr. di cipolle bianche
farina 00 q.b.
olio di semi di arachise q.b.
olio extravergine q.b.
sale
pepe
1 cucchiaio di zucchero
mezzo bicchiere di aceto bianco
2 cucchiai di uvetta sultanina
1 cucchiaio di pinoli

Preparazione
Pulite le sarde togliendo testa, intestino e lisca, ma lasciando attaccata la codina; sciacquatele e richiudetele come se fossero intere.
Infarinatele e procedete alla frittura nell'olio di arachide che avrete messo a scaldare ben caldo. Mettete ad asciugare su carta da cucina e salate.
Affettate sottilmente le cipolle e mettetele a cuocere in olio extravergine facendole cucoere molto lentamente finche' si appassiscono. A quel punto salate, pepate, aggiungere lo zucchero, l'aceto e fate evaporare. A fine cottura, unite l'uvetta precedentemente ammollata in acqua e i pinoli.
Aggiustate di sale e pepe se necessario, versate le cipolle, ancora calde, sulle sarde che avrete precedentemente adaguato su di una teglia da portata o una pirofila capiente.
Fate riposare se possibile, un paio di giorni. Il piatto si può gustare freddo accompagnato da fettine di polenta bianca, appena abbrustolita su di una padella.

P.S.
Ottime mangiate ovunque, le sarde si gustano molto di più in barca o in riva davanti alle meraviglie di Venezia.( da non crederci!!)

Nota ulteriore.
Siamo stati, come dire, "off" per parecchio tempo.
Ma rieccoci qui. Con tante idee e voglia di sperimentare nuovi piatti.
Abbiamo dato aria alla cucina, spalancato le finestre e la dispensa, annusato i profumi dell'estate e il sole batte impertinente dai vetri. La cucina è aperta!
Aspettiamo sempre le vostre ricette e i vostri commenti.

domenica 6 giugno 2010

L' INSALATA DI RISO DELLA CUCINA PISCHEDELICA

L'antefatto.

Primi caldi e voglia di cose estive...(anche se sono annunciate di nuovo piogge)....
Con le temperature estive vengono in mente insalate, capresi, mix di feta e pomodori e olive nere magari taggiasche. Un bel gaspacho freddo o paste fresche con i soliti miscugli di sapori. E l'insalata di riso, l'ever green, il sempre verde del caldo.
Ecco la nostra ricetta, tanto per cambiare un pochino le versioni collaudate e restare "leggeri". Questa volta davvero, lo giuriamo eh eh !
E' un piatto delicato ma ricco di sapore.

Ingredenti

Riso (come preferite integrale o bianco)
prosciutto cotto magro
quartirolo
scaglie di grana
pisellini in scatolao ssurgelati, saltati in padella con poco olio e se volete cipolla
pomodorini tagliati a cubetti
carote tagliate a listarelle (con il pelapatate)
lattuga e chioggia tagliata a listarelle
cipolline in agrodolce
una scatoletta di tonno da 80 grammi
olio
aceto
sale


Preparazione

Lessate il riso e fatelo raffreddare. Cuocete i pisellini con poco olio (e cipolla se la volete) e fate raffreddare anche quelli. Preparate intanto il resto: sbriciolate o scubettate il quartirolo, grattuggiate il grana a scaglie, tagliate le carote a listarelle con il pelapatate (provate in questo modo è fenomenale), scubettate i pomodorini, tagliate a listarelle lattuga e chioggia, aggiungete le cipolline in agrodolce ben sgocciolate, il tonno anch'esso sgocciolato, regolate di sale, olio e aceto. Aggiungete a questo punto al composto, il riso e i piselli, mescolando bene con le mani, come se impastaste, per far amalgamare bene tutti i componenti. Mettete in fresco in frigorifero per almeno 1 ora.
Se proprio volete aggiungere un tocco di calorie (non ci smentiamo mai..ma a voi la responsabilità..), potete servire il piatto con maionese a parte (magari light) che ogni commensale potrà aggiungere nella quantità desiderata.

Nota
Il prossimo post sarà sull'insalata di pollo, lattuga, grana, carote e pomodorini..
"stay tuned" !!!! E come sempre " Buon appetito " e... viva l'estate che arriva..

venerdì 7 maggio 2010

Supercalifragilisticexpialidocious

Antefatto

Tutto quello che facciamo in cucina ( e forse non solo...) ci sembra.. molto Supercalifragilisticexpialidocious: quindi al posto di una ricetta ecco il giusto tributo al film Mary Poppins, che in fondo, tata a parte, rappresenta in qualche modo il nostro gusto per la risata, con quel tocco di irresistibile e sana ingenuità. Non ci arrampichiamo sui tetti (dobbiamo esercitarci in ben altre scalate) ma, ci piacerebbe farlo e farci segnali di fumo per riconoscerci da lontanto, mollando per qualche secondo i fornelli e le tastiere. Ma si, un tocco di ingenuità, deliziosamenete surrelale ci vuole una volta ogni tanto, in questo mondo assai bruttino. Buon relax e alla prossima ricetta!


mercoledì 5 maggio 2010

Lo sformato della Signora Adele

Antefatto

Dedico questa ricetta a mia madre che ha cucinato tante volte lo sformato della signora Adele, tra un meraviglioso quadro e un altro, la musica di Coltrane, le sue chine e il pennino che graffiava sulla carta. La casa sembrava un grande faro accogliente, che svettava nelle notti nebbiose, sulla piazza. Era una casa sempre piena di tanta gente. Una casa complicata. La casa di un'artista coi suoi figli e una vita spesso ancora più complicata da vivere. La devo ringraziare non solo per lo sformato ma sopratutto per avermi dato la posibilità di guardare il mondo da tante angolazioni. Sono stata cresciuta nel culto dell'arte e della vastità delle cose da conoscere. Non era una cuoca ma i suoi piatti spesso bruciaticci me li ricordo ancora con tanti sorrisi e malinconia. E' il gusto antico che proviene dalle proprie origini che non ci abbandona mai, anche dopo esserci imbattuti in cose nuove e magari più succulente. E' quello che chiamiamo casa, anche quando di case ne abbiamo costruite di nuove e personali.
E' una ricetta molto calorica. Di questi tempi, dovremmo farne a meno ma oggi, questo piatto l'ho cucinato per la prima volta dopo tanti anni in suo onore. L'ho cucinato anche per un nostro caro amico che in qualche modo ne poteva avere bisogno.
Provatelo una volta. E' buono. E' una ricetta dei sentimenti.

Ingredienti

100 gr di burro, più una piccola quantità per imburrare la teglia
80 gr di farina
70 gr di gruviera o emmenthal (se preferite anche i formaggini tigre) e pezzettini molto piccoli
1/2 litro di latte tiepido
4 uova( 4 rossi battuti e le chiare montate a neve ferma,con un pizzico di sale)
sale q.b.
pane grattuggiato q.b.

Preparazione

Innanzitutto preparate la besciamella. Mettete il burro a fondere in una casseruola e aggiungete un poco alla volta la farina setacciata mescolando bene fino ad ottenere una crema color nocciola, quindi poco a poco cominciate a versare il latte che avrete precedentemente intiepidito, sempre mescolando. Dovrete ottenere una crema morbida, e densa. Fatela cuocere sempre mescolando per alcuni minuti, regolate di sale, poi aggiungete il formaggio sempre mescolando, meglio se con una frusta.
Una volta sciolto bene il formaggio, il prodotto sarà sempre cremoso e consistente ma facile da girare. A questo punto fuori dal fuoco, aggungete i tuorli d'uovo, sempre mescolando, quindi, utilizzando una spatola, con movimenti dal basso verso l'alto incorporate le chiare montate a neve, facendo attenzione a non sbattere troppo il composto.
Una volta finito versate la crema in una teglia che, avrete imburrato e cosparso di pane grattugiuato. Mettete in forno precedentemente riscaldato a 180 gradi, fatelo andate per una 15 minuti, poi abbassate a 160 gradi e fate cuocere per almeno 45 minuti, senza mai aprire il forno per evitare che lo sformato si abbassi.
Per la cottura dovrete regolarvi sul tipo di forno. Se avete il forno ventilato,
dovrete coprire la teglia con carta d'alluminio per evitare che la ventilazione faccia afflosciare lo splendido soufflè.
Essendo un piatto altamente lipidico vi consiglio di accompagnarlo con insalta mista o verdure grigliate.
Altro consiglio: un buon vino bianco fresco, tipo Roero Arneis ci sta benissimo.

sabato 1 maggio 2010

Torta di arance e cioccololato by Octopus

Antefatto

Questa volta scrivo io, Octopus. Avendo quella mente perversa di Giovanni Rana messo in commercio una pasta frolla al cioccolato PRONTA,non ho resistito e l'ho provata.
Cosa meglio delle arance si sposa col cioccolato?

Ricetta

Stendere in una teglia rotonda larga 20 cm e alta 4-5 cm la pasta frolla in modo che avanzi un bordo più alto di quello della teglia.
Sulla pasta frolla versare un vasetto di marmellata di arance (circa 400 gr); la marmellata deve essere poco zuccherata e a pezzi piuttosto grossi, possibilmente con pezzi di scorza.
Richiudere i bordi della pasta in modo che al centro della torta rimanga un "tondo" di marmellata scoperta.
Infornare a forno caldo (per la temperatura seguire le istruzioni sulla confezione) per 20 minuti.
Nel frattempo sbriciolare grossolanamente una tavoletta di cioccolato fondente 70%, passati i 20 minuti togliere la torta dal forno e versare il cioccolato nel centro (il "tondo" rimasto scoperto).
Rimettere il tutto nel forno per una decina di minuti affinché si sciolga il cioccolato (non deve diventare liquido).
Lasciare raffreddare.

Per un'ulteriore perversione, accompagnare con un Barolo Chinato d'inverno o con un Recioto freddo nella bella stagione.

giovedì 15 aprile 2010

Brik al tonno e uova

Antefatto

Siccome siamo sempre alla ricerca della "leggerezza" e non solo in cucina, diciamo anche in generale, per fronteggiare le quotidiane " pesantezze ": ecco una ricetta che potrebbe essere tranquillamente preparata con la pasta fillo ma, che invece ci piace preparare e proprorre, nella sua versione orginale, anche perchè è veramente molto gustosa e sottilmente croccante. E visto che abbiamo già pubblicato il video
tratto dalla meravigliosa cucina di Titli Nihaan, ecco qui la ricetta per voi, spiegata passo per passo, con l'aggiunta della preparazione della pasta brik, che potrete usare anche per fare altre prelibatezze.(non solo qualche rivistazione degli involtini primavera ma, anche brik alle mele, con mele,miele, uvette e pinoli o con formaggio, patate, cipolle, piselli e tutte le spezie che vorrete aggiungere dal curry al cumino, dal coriandolo alla curcuma e noce moscata).

Ancora due parole

La pasta brik, o sfoglia brik, viene utilizzata sia per le ricette salate (farcita con carne, verdure, tonno ecc...), che per le ricette dolci. I fogli di brik si possono comprare anche in alcuni negozi di cucina mediorientale.
La pasta brik è la base per preparare dei fogli simili alla pasta fillo: una sfoglia leggerissima utilizzata nella cucina araba, nordafricana e libanese.
I fogli di pasta (malsouka) servono per preparare in genere delle specie di grossi ravioli o involtini (simili nell'aspetto agli involtini primavera cinesi) farciti e fritti.( ma si possono anche fare al forno avendo l'accortezza di spennellarli d'olio tra un foglio e l'altro, dopo la farcitura e la chiusura del primo involtino, che dovrà essere racchiuso da un secondo foglio di pasta. Il procedimento vi sarà più chiaro, alla fine delle spiegazioni della ricetta).


La ricetta

Ingredienti
150 gr di farina bianca
50 gr di farina di semola molto fine
350 / 400 g di acqua fredda
1 cucchiaino di sale

Preparazione
Mescolate gli ingredienti, stando attenti a non formare grumi e lasciate riposare il composto per almeno 1 ora a temperatura ambiente.

Ponete una piastra (quella che si usa per le creoes) su di una pentola dove avrete messo a bollire dell'acqua .
Ungete la piastra d'olio con un pennello, quindi con un altro pennello spennellate la piastra con il preparato di farina e semola aggoiungendo via via il prodotto in piccola quantità sempre spennellando, in modo da coprire con un sottilissimo strato di preparato la piastra.
Quando la pasta diventa bianca e quasi trasparente, sollevate piano piano i bordi per staccarla e riponetela su di un tovagliolo pulito.
Continuate così fino a quando non otterrete i fogli necessari. Utilizzate i fogli secondo le ricette di farcitura.
Tempo necessario circa 30 min., più il tempo di riposo della pasta.
(Alternativa senza glutine: sostituite la farina di grano con 100 gr di farina di riso e mescolatela con 180 grammi di acqua molto fredda. Procedete poi come già descritto.
Per preparare i brik al tonno,ecco come dovrete procedre:

Ingredienti (per 4 brik al tonno e uova)
8 fogli di brik
1 scatola media di tonno
4 patate
1/2 mazzo di prezzemolo
1 cipolla
2 uova sode
4 cucchiai di emmenthal o fontina grattuggiato
sale, pepe qb
olio per friggere (meglio olio di semi)

Preparazione:
Fate il puré con le patate (fatele bollire e schiacciatele con una forchetta).
Aggiungete il tonno, le uova, il formaggio, sale, pepe, la cipolla, e il prezzemolo. Mescolate molto bene quindi, mettete un po' di ripieno all'estremità di un foglio di brik. Ripiegate il foglio come se fosse "un pacchetto" quindi ponete lo stello al centro di un altro foglio di brik e ripetete l'operazione "d'impacchettamento".
Friggete i brik in padella, in abbondante olio caldo, per 2, 3 minuti/lato. Scolateli e adagiateli sulla carta da cucina.Devono essere dorati e croccanti.
Si possono servire con il limone o con il couc cous. Possono essere cotti in forno, su carta da forno appena oliata. In questo ultimo caso, come accennato all'inizio, dovrete spennellare il secondo foglio di pasta brik con olio, prima di procedere all'impacchettamento dell'involtino già fatto. La cottura in forno, a seconda del tipo di forno sarà di circa 15-20 minuti, forno a 150 gradi. Ma dovrete regolarvi voi, controllando la cottura della pasta, con il "solito metodo dello stuzzidadenti".

sabato 3 aprile 2010

La rcicetta di Titli Nihaan del " Brick" al tonno e uova

Antefatto

Il canale di Titli Nihaan, Busy kitcheen è pieno di meravigliose ricette e chicche da sperimentare, molto spicy come piace a noi. Così ecco questo fantastico "fagottino" di pasta brick (pasta simile alla fillopasta) con tonno e uova.

Preparazione

Ecco il video:

venerdì 26 marzo 2010

L'antefatto

Così il 25 marzo 2010, nella cucina psichelica, abbiamo acceso i computer, le radio libere e sintonizzato la tivvù sulle emittenti locali. Tutto questo per poter assistere ad una serata dedicata alla libertà di informazione. Una cosa normale, in un paese normale. Eppure una cosa normale è diventata eccezionale.


La ricetta

Questa non è una ricetta, o meglio la ricetta è "un paese libero, civile e democratico." Dove si possa esprimere opinioni ed esercitare correttamente il diritto di critica senza dover occupare spazi alternativi per poter parlare. Dove l'informazione corretta sia garantita e non censurata o maneggiata.
La cucina psichedelica ha partecipato con entusiamo via internet e via radio a Rai Per Una Notte! Ringraziamo tutti quelli che si sono adoperati perchè accadesse.
ODIARE I MASCALZONI E' COSA NOBILE. SIGNIFICA ONORARE GLI ONESTI.
QUANDO SI OFFENDE UNA LIBERTA', SI OFFENDE LA LIBERTA' DI TUTTI.
Anche noi la faremo sempre fuori da qualsiasi vaso!!!!

mercoledì 24 marzo 2010

Crema di zucca e patate di Greedy

L'antefatto

Aridanghe!! (Grazie Alberto Sordi, per la citazione) Eccoci di nuovo con una zuppa, una pappa, una vellutata, insomma una crema: ovvero questa ricetta di Greedy con patate e zucca che ci è sembrata molto appetitosa! Sono gli ultimi scampoli
(speriamo ) d'inverno, le giornate ci regalano ore di luce in più. Tra un piovasco e l'altro e un tempo decisamente imprevedibile, come è giusto che sia, una bella crema condita con olio e fette di pane casereccio o con formaggio grana, con riso o pasta se ci va, ci sentiamo di dire che ci sta molto molto bene. Date una occhiata al video se ne avete voglia e naturalmente buona preparazione e buon appetito.


Il video con gli ingredienti e la preparazione dal canale di Greedy

martedì 2 marzo 2010

La ricetta della pappa col pomodoro

L'antefatto

Il primo post del nostro blog lo avevamo dedicato alle zuppe, agli zupponi, alle meravigliose minestre e pozioni psichedeliche profumate di verdure, cereali, legumi e spezie, tante spezie e odorosi vapori. Come segno di continuità il post di oggi strizza l'occhio alle pappe. Meravigliosa variante alle vellutate, alle ribollite e alle creme. Buone d'inverno, ottime d'estate. Non bisogna essere streghe o alchimisti per dedicarsi a queste preparazioni: solo bongustai, come noi.
Buona preparazione e degustazione!




Ingredienti per 4 persone:

400 gr di pomodori freschi
250 di pane toscano senza sale ( meglio se raffermo e abbrustolito)
4 foglie di basilico
aglio q.b.
zenzero fresco q.b.
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
ml 800 di brodo
Mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva
Sale e pepe

Versate l’olio in un tegame e fate rosolare un battuto di aglio, basilico e zenzero fresco tritato. Aggiungete il concentrato e i pomodori che avrete precedentemente scottato e pelato. Fate cuocere fino a raggiungere il bollore, quindi versate tutto il brodo unendo il pane tagliato a fettine sottili e continuate la cottura per circa 3 minuti. Regolate di sale e pepe, quindi levate il tegame dal fuoco e lasciate riposare ilpreparato coperto per un’ora. Prima di servire rimescolate bene e riscaldate. Come dicevamo, la pappa al pomodoro può essere servita fredda, tiepida o riscaldata a seconda dei gusti. Consigliamo di aggiungere un po’ di olio extravergine d’oliva a freddo e di guarnire con basilico.

Per gli amanti delle variazioni e per chi come noi ama le spezie proponiamo un ingrediente: il curry, che aggiungerete nel battuto nella quantità che desiderate.

Una raccomandazione: ricordate che il pane toscano non è salato, per questo motivo si aggiunge il sale. Attenzione con il pane proveniente da altre regioni!

DESSERT LEGGERO DELL'ULTIMO MOMENTO

L'antefatto

Siccome ce la raccontiamo h24 che dobbiamo stare leggeri, metterci a dieta e smettere con i dolci, che ci fanno intravvedere fantasmi di diabete: ecco un dessert adatto a mettere a posto le nostre coscienze. Genuino, povero di grassi e oserei dire persino sano.
Lo abbiamo definito "dell'ultimo momento" perchè è stato concepito in fretta e furia, poco prima di portarlo a tavola, per risparmiarci l'umiliazione e la tristezza da mancanza di dolcezza. Col senno di poi, meglio comunque prepararlo prima e lasciarlo un pochettino in frigorifero o nel freezer, per farlo rapprendere. Non troppo, appunto perchè deve essere morbidino.

Ingredienti (per 4 percone)

gr 250 di ricotta di latte vaccino (o se si preferisce e si ama anche di pecora o di capra)
cacao amaro
amaretti
liquore tipo Fundador, Rhum o Calvados
zucchero a velo q.b.
coppette da dessert

Preparazione

Lavorate la ricotta in una terrina di plastica con lo zucchero a velo, che aggiungerete in quantità a voi più gradita in termini di "dolcezza"
Dividete il composto in due ciotole.
In una ciotola aggiungete il cacao amaro e continuate a lavorarlo fino ad avere un composto cremoso. Aggiustate eventualmente di zucchero, sempre secondo gusto.
Prendete circa 24 amaretti (calcolarne un 6 a testa) e sbriciolateli accuratamente
quindi trasferiteli a cucchiaiate nelle ciotoline. Aggiungete un cucchiaiono di liquore, pigiate bene, fate uno strato di ricotta con il cacao, poi uno strato di ricotta con lo zucchero e finite con uno strato al cacao.
Mettete in frigo e servite fredda con un cucchiaino di marmellata di fragola come guarnizione.

venerdì 5 febbraio 2010





L'antefatto.

Così eccoci arrivati a febbraio, mese di carnevale e rush finali del freddo. In qualche modo, con la luce che allunga le giornate e spazza le ombre precoci della sera, sentiamo il frizzante vento che fra un paio di mesi comincerà a profumare l'aria di presagi primaverili. Ma certo sognamo. In città si sentono gli odori grevi del traffico. Eppure ci sono giornate limpide che si aprono come sipari mostrando le montagne. Abbiamo navigato lungamente e duramente sulle onde di Natale e Capodanno. Abbiamo combattuto battaglie con fermezza, brandendo forchette e coltelli per domare cotechini, timballi, tacchini ed amabili dolci. Il carnevale ci porta zeppole e galani veneziani, frittole che si sciolgono in bocca, di mele e pasta con le uvette. Chiacchiere leggere e croccanti che sollevano veli di zucchero, nel turbinio dei coriandoli. Chi potrà andrà a festeggiare il carnevale magari proprio a Venezia e farà frusciare tra le calli l'abito di broccato rosso porpora, schivando l'acqua alta tra i leoni di S.Marco. Altri guarderanno le luci di città facendo tintinnare i flutes con leggere bollicine chiare sorridendo agli amici.
Nessuna ricetta in questo post. E' un post di buon augurio per noi e qualche foto di Natale: i piatti prelibati di Maria, con le sue specialità. Una selezione dalla sua cucina. Ma ne seguiranno altre e con le ricette che ci piacerà imparare.
L'insalata russa rigorosamente fatta in casa, con le verdure, la maionese, tutto rigorosamente casalingo. La torta di noci (gorgonzola, mascarpone e noci)
Le uova farcite (salsa tonnata preparata con maionese casalinga e tonno più capperi).
L'immancabile e intramontabile macedonia a piccoli e invitanti pezzetti, tagliati tutti uguali, irrorati di liquore fatto in casa da Maria con i mandarini (panna montata prevista a parte) secondo i gusti. Cibo divino.
Buon carnevale a tutti noi e buon 2010 .
Aspettiamo le vostre ricette e i vostri racconti.