RICETTE PER COLAZIONE, PER UNA SERA, PER LA GRANDE OCCASIONE.PER DIMAGRIRE O INGRASSARE. PER ASSAGGIARE CULTURE DIVERSE,RIELABORATE DA NOI, CUOCHI PER UNA VOLTA O PER TUTTI I GIORNI. PER AMORE, PER AMICIZIA, PER NON PRENDERCI SUL SERIO E SOPRATUTTO CONDIVIDERE. UN BLOG DI STORIE, RICETTE, DI CIBO E DI-VINO.



La cucina psichedelica di Rodolfina La cucina psichedelica di Rodolfina La cucina psichedelica di Rodolfina La cucina psicedelica di Rodolfina


Due parole sul blog: la prima ricetta che abbiamo postato è quella dello zuppone (vedi post del 26 novembre 2009), che un amico ha definito "psichedelico", dopo una cena pantagruelica e poco sonno. L'inventrice dello zuppone è una fantasiosa "ragazza" che si fa chiamare Octopus, che lo prepara sopratutto in inverno, in numerose versioni. Di ricette riguardanti gli zupponi ne esistono infinite variazioni. C'è quello di Natale, di fine anno. La versione "tutti giorni", il tipo "valorizzo gli avanzi", quello della serie "frullo tutto così è più digeribile", il vellutato con pasta o riso o ancora il genere "questa volta vado di paprika dolce" e così via.
In generale lo zuppone rappresenta uno dei "nostri cavalli di battaglia" e corrisponde come concetto al mash up, ovvero mescolare cose, ingredienti, spezie, profumi, sapori e paesi. Un po' come mettere insieme persone, musiche, libri o suggestioni diverse. Tutte cose che ci piace combinare, sperimentare e mescolare insieme, in questa nostra colorata, non convenzionale e psichedelica cucina. La cucina di Rodolfina, maga un po ' strana e cuoca sopraffina.Siete tutti invitati, la cucina è sempre aperta! Quindi aspettiamo le vostre ricette, le vostre storie e tanti commenti!!

La prima immagine del blog è di Norman Zoia, poeta performer e si intitola "Vissi d'orto vissi di more" .





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sabato 6 agosto 2011

PER G.M.




E' passato un anno esatto dalla scomparsa di G.M., nostro amico e compagno di vita. Continuiamo a rivivere gli ultimi momenti della sua e della nostra vita con lui. I momenti del buio totale, dopo briciole di speranza e la sua lotta vana per sopravvivere e vincere la malattia. Quei momenti ci sfilano davanti cupi e scuri come un lungo orribile sogno dal finale catastrofico. Il cibo dell'anima sono la musica e la memoria. E questa sera ad un anno esatto dalla sua scomparsa lo ricordiamo con la musica pensando a tutto quello che abbiamo vissuto con lui. Con una specie di delicato riserbo, di velata ritrosia verso ogni forma di eccesso. Com'era lui, che preferiva custodire le emozioni ma era pieno di cuore e di generosità. Allegro e fiducioso. Silenzioso e operoso. Privo di sotterfugi e doppiezze. Una natura semplice ma complessa. Quella del guerriero. che quando la battaglia è persa si rassegna con grande dignità e silenzio, solenne, quieto.

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